con ordini superiori ai €
con ordini superiori ai €80,00
Dimmi come bevi il caffè e ti dirò chi sei: ogni mattina al bar siamo soliti ad ordinare il caffè in base alle nostre preferenze: lungo, corto, in tazza di vetro o ceramica, corretto o macchiato.
Tutte queste varianti di caffè esistono prettamente in Italia, mentre nel resto del mondo il caffè espresso è inteso come un’unica bevanda, certe volte nemmeno tanto buona, servita in tazzina.
Oggi ti sveliamo quali differenze ci sono tra i vari modi di servire il caffè, pronto?
Il caffè lungo si ottiene facendo fluire maggior acqua rispetto al caffè, in questo modo si ottiene una bevanda ricco di caffeina, e quindi più forte, ma con una concentrazione di aromi minore.
Il caffè corto invece appare più corposo e quindi non liquido come il precedente, ma mantiene la stessa dose di caffeina rispetto a quello lungo con l’aggiunta di un’aroma più intenso e dolce.
A questi due tipi si aggiunge anche il caffè ristretto, molte volte confuso con il caffè corto, che si ottiene facendo fluire pochissimo liquido nella tazzina avendo così una bevanda di circa 15-20 millilitri rispetto ai 50-60 millilitri di quello corto.
Forse non tutti sanno che in realtà è il caffè lungo ad avere più caffeina. Infatti, in base alla tipologia di chicchi scelti, la cui percentuale di caffeina dipende da fattori che vanno dalla fase di piantagione fino alla preparazione del caffè, quello che incide maggiormente è la quantità d’acqua presente nella bevanda.
La polvere di caffè infatti, una volta irrorata con l’acqua bollente rilascia una grande quantità di caffeina creando una bevanda sì meno densa ma con effetti molto stimolanti sul nostro organismo.
Lascia un commento