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Ancora poco diffuso in Italia, il matcha è una vera istituzione nella cultura giapponese. Questa particolare varietà di tè verde, che contiene dosi di antiossidanti 137 volte superiori rispetto a quelle dei suoi gemelli, è parte integrante della cultura tradizionale nipponica da secoli. Infatti, nessun vero abitante del Sol Levante può ignorare la tradizionale cerimonia legata alle sue foglie, simbolo di grazia e bellezza, richiamo ai valori di consapevolezza, rispetto e attenzione verso il tempo. Ma prima di spiegare il rituale nel dettaglio, è necessario indicare le proprietà che rendono il Matcha così unico.
La polvere di tè matcha contiene molte più sostanze nutritive della normale foglia di tè verde. Questo perché durante gli ultimi 20 giorni prima del raccolto, le foglie vengono coperte completamente in modo da stimolare la produzione di clorofilla. Le foglie di matcha vengono così a contatto con le proprietà nutrienti del terreno nella loro interezza e poi triturata finemente a pietra, secondo tradizione. Le sostanze nutritive vengono diluite nell’acqua o nel latte e ingerite nella propria interezza, rispetto a qualsiasi altro infuso. Per molti anni le sue proprietà benefiche sono state il segreto di samurai e monaci Zen: solo negli ultimi anni la sostanza si sta rapidamente diffondendo in tutto il mondo, al punto da essere eletta come “nuovo caffè”.
Il tè matcha utilizzato durante il cerimoniale si distingue specificamente dal suo colore e dal suo sapore. Ci sono infatti due tipi di preparazione di matcha conosciuti: usucha (più leggero) e koicha (tè dal sapore più forte, corposo e denso). La polvere usucha è tipicamente fatta dalle foglie di tè che presentano un’età inferiore ai 30 anni, mentre il koicha è costituito dal primo raccolto di piante che hanno più di 30 anni. Le stesse miscele, identificano due cerimoniali diversi: il koicha, molto più complesso e formale, e l’usucha più informale e quindi più tipicamente praticato.
Non devi essere un monaco buddista o maestro Zen per ospitare una cerimonia del tè, ma in Giappone questo rito richiede una serie di precisi movimenti di mano e coreografie raffinate. Gli studenti si riuniscono in circoli speciali e club di tè per imparare a ospitare la cerimonia, che spesso richiede ore di preparazione. I riti possono svolgersi quasi ovunque, in quanto la decorazione richiesta è molto semplice e minimalista. Una particolare caratteristica sono i volantini (i tradizionali scrolls giapponesi, noti come kakemono) dove appaiono citazioni e proverbi popolaridella cultura nipponica. Spesso vengono predisposte anche composizioni floreali molto semplici.
Per poter gustare un vero tè matcha preparato secondo i dettami della scuola giapponese è necessario procurarsi alcuni importanti oggetti:
Prima che la cerimonia abbia inizio, gli ospiti si riuniscono in una sala speciale, nota come Machiai. Tutti i partecipanti, una volta giunti sul luogo del rito, camminano su un terreno coperto di rugiada, un rituale di pulizia che simboleggia la rimozione della polvere dal mondo. Per purificarsi ulteriormente, gli ospiti lavano le mani e la boccausando acqua pulita da un bacino di pietra. A seconda della formalità della cerimonia, spesso prima di bere il tè vengono serviti alcuni dolci.
Infine, è tempo della preparazione. Dopo aver versato polvere di tè verde matcha e una piccola quantità di acqua calda nel chawan, l’ospite inizierà a creare la miscela, mischiandola con il chasen. Quando la pasta di polvere matcha raggiunge la giusta consistenza, si aggiunge l’acqua calda supplementare nel mix per esaltare i sapori.
La tradizionale cerimonia del tè giapponese è un simbolo di pace, armonia e felicità. È un’esperienza spirituale che dimostra il rispetto attraverso l’etichetta e la grazia, che sono aspetti integrali della cultura giapponese. La cerimonia di polvere promuove inoltre il legame sociale e offre un’occasione per tutti di rilassarsi, lontano dalle preoccupazioni del mondo esterno.
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